L'ormai
ex assessore alla Creatività del Comune di Salemi spiega il suo addio:
"Laggiù c'è una colla in cui restano invischiate le iniziative importanti.
Mi hanno visto come un disturbatore, c'è una vecchia mentalità"
Emanuele Lauria
Il fotografo
attacca il ras dc Giammarinaro: "Comanda lui, Sgarbi è un ingenuo"
Non sono riuscito a realizzare il progetto delle case a un euro. Tutti hanno
desistito di fronte ai problemi posti dai tecnici. In realtà sono interessi
privati che condizionano l'attività. Basta atterrare a Punta Raisi per sentir
discutere di finanziamenti, aiuti pubblici fondi europei. La Sicilia soffre di
rassegnazione, di mancanza di energia e coraggio
«Dopo un anno
in Sicilia mi è venuta voglia di votare per la Lega». Caustico, tagliente e
provocatorio come le sue campagne pubblicitarie: Oliviero Toscani non fa
sconti. E, chiamato in causa da Sgarbi, torna sui motivi della decisione -
annunciata a Repubblica - di lasciare la giunta di Salemi e rinunciare alla scommessa
incarnata da un assessorato alla Creatività. Rivelando come dietro l´addio ci
sia lo stop alla vendita delle case a un euro. Operazione affogata in un più
vasto piano di dismissione degli immobili di cui lo stesso Toscani ha chiesto
il ritiro: «Hanno prevalso interessi speculativi». Il fotografo mette nel
mirino Sgarbi («Parla tanto ma ha le mani legate») e un paese «dove gli uomini
di Giammarinaro controllano tutto».
Toscani, lei si è tirato indietro e Sgarbi l'ha accusata di aver
accettato l'idea che tutto qui è uguale, tutto è mafia.
«Io sono un libero professionista, Vittorio cerca di fare il politico. Io
voglio concludere le cose che porto avanti. Ho capito che c´è una colla,
laggiù, in cui restano invischiate le iniziative più importanti. Non è che nel
resto d´Italia sia molto diverso, ahimè».
Ha detto che la creatività è l´opposto della sicilianità, suscitando
aspre polemiche. E premi Nobel come Pirandello o Quasimodo dove li mettiamo?
«Protagonisti del secolo scorso. Oggi la Sicilia cosa produce? Cosa dice la
gente nel mondo di quest´Isola? Siamo seri: è un problema di mentalità. Basta
atterrare a Punta Raisi per sentire discutere di finanziamenti, aiuti pubblici,
fondi europei. Di assistenzialismo, in una parola. Sbaglio o già Sciascia accennava
al male della sicilitudine? Chi vuol bene a questa terra parla come me, gli
altri fanno facili moralismi».
Sicilia irredimibile, per dirla ancora con Sciascia.
«Aveva ragione lui. A Salemi sono stato visto come un disturbatore perché, ad
esempio, mi sono opposto a un parcheggio schifoso in piazza Alicia, l´unica
cosa bella che ha il paese. "Non si posteggia perché c´è Toscani",
hanno detto subito i salemitani. Il proprietario del bar è venuto da me a
lamentarsi, invece di ringraziarmi perché la piazza ha acquisito valore e ora
può mettere i tavolini fuori. Ripeto: è una questione di mentalità».
Ma quali progetti non è riuscito a realizzare?
«Uno su tutti, le case a un euro. Ci lavoravamo da un anno, avevamo fatto
venire a Salemi notai e avvocati di grido. Tutti alla fine hanno desistito,
davanti ai tremila problemi posti dai tecnici. In realtà ci sono interessi
privati che condizionano il Comune. Tutti lo sanno. Come tutti sanno che a
Salemi c´è un capo supremo a determinare l´attività amministrativa».
Parla dell´ex deputato dc Giammarinaro, sponsor dell´elezione di
Sgarbi?
«È un problema di Vittorio, non mio. Io a Giammarinaro non devo nulla, l´ho
detto anche in piazza. Ieri mi ha telefonato chiedendomi di non andare via, ho
risposto che farò quello che devo fare. Sgarbi parla ma ha le mani legate.
Giammarinaro gli ha indicato un paio di assessori, i suoi uomini controllano
tutto. Vittorio è un uomo incredibile, è generoso e buono. Ma ingenuo. Deve
crescere».
Il ciclone Sgarbi a Salemi, un anno dopo. Solo immagine?
«Macché. Abbiamo realizzato tanti progetti, dalla lotta al randagismo alla
promozione del vino. Per una manifestazione come "Benedivino", che ha
avuto risalto nazionale, sono dovuto andare a invocare un contributo dal
presidente della Provincia Turano come fosse un favore. Mia moglie non ci
credeva: "Ma devi arrivare a questo?", mi ha chiesto. Tra parentesi:
gli artisti di "Benedivino" ancora attendono quanto promesso. Con le
case a un euro, l´iniziativa cui tenevo di più, volevo ricostruire il paese.
L´impressione è che abbiano prevalso tentazioni speculative. Sì, ho chiesto di
fermare tutto».
Che futuro ha l´amministrazione di Salemi?
«Credo che Sgarbi attenda un posto più importante, poi lascerà. A me
interessava il progetto Salemi. L´ho portato avanti con ragazzi straordinari,
che hanno dovuto confrontarsi con indifferenza e scarsa riconoscenza. Ecco, nei
giovani siciliani io credo molto».
Il male peggiore della Sicilia: la politica, la cattiva
amministrazione, la mafia?
«Io direi la mala abitudine, il malcostume, il fatalismo, la rassegnazione. La
mancanza di energia e di coraggio: di creatività, insomma. Se dovessi
descrivere l´Isola con un´immagine delle mie campagne, sceglierei quella della
modella anoressica».
(09 ottobre
2009)